// //
// ]]>
La stampa ha in Cina e in Giappone origini molto antiche: essa era infatti conosciuta fin dall’VIII secolo, quando si riproducevano testi e immagini di ambito buddhista utili a propagare la dottrina.
In Giappone la grande diffusione si ebbe però a partire dalla prima metà del XVII secolo, durante il periodo Tokugawa (1603-1868). La riproduzione in serie assecondò gli sviluppi dell’editoria e l’evoluzione di un nuovo genere artistico, l’ukiyo-e, le cui opere erano destinate a un pubblico vasto e popolare.
Inizialmente i fogli venivano stampat solo in nero per le linee di contorno e i particolari, con l’ausilio di un’unica matrice in legno di ciliegio. Il blocco riproduceva il disegno originale dell’artista ricopiato su un foglio di carta sottile e semitrasparente (hanshita): per la riproduzione finale si utilizzava un tampone (baren) strofinato sulla matrice inchiostrata.
Verso il 1660 si cominciò a diffondere l’uso di applicare