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Ruriko Omuro è di una tenerezza incredibile. La incontro nello spazio dietro il palco, piccolo e affollatissimo di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Un danzatore turco si spoglia dopo aver girato ininterrottamente su se stesso e sullo stesso palco, mentre danzatrici sinuose provano le ultime ondulate movenze prima del loro spettacolo.
“Sumimasen – e il volto un po’ sorpreso di Ruriko mi fissa e già sorride – posso intervistarla in occasione del 150° anniversario dei rapporti Italia – Giappone?”
Ruriko docilmente e inclinando delicatamente il capo acconsente e, poveretta, si lascia trascinare da me, una perfetta sconosciuta un po’ distante da uno dei tre vitalissimi palchi del Festival d’Oriente.
“Ruriko come ti sei avvicinata al nostro paese? Raccontaci la tua prima esperienza con la nostra cultura e cosa ti ha spinto ad approfondirla?”
Ruriko ripete a se stessa la domanda forse un po’ per riorganizzare i suoi molti ricordi, per poi