Altro modo per rendere in giapponese la forma condizionale è usando Tara. Il costrutto con -Tara si può usare liberamente e tradurlo sia come “quando” che come “se” si può usare per formulare ipotesi di tipo reale, possibile o irreale mettendo in risalto volontà, intenzione, desiderio, esortazione o richiesta.
チャ ン ス が あ っ た ら ロ ー マ へ 行 く つ も り で す Chansu ga attara Roma he iku tsumori desu Se si presenta l’occasione, ho intenzione di andare a Roma (Quando si presenta l’occasione/Se si presenta l’occasione, ho intenzione di andare a Roma).
E’ chiaro che la condizione di un eventuale possibilità, mette in risalto la volontà di chi parla di andare a Roma. E’ dunque un costrutto che esprime l’eventualità di qualcosa che accade in futuro a condizione prima che qualcosa lo permetta. Perciò è facile renderla in italiano con l’espressione “se per caso…, quando…”.
Costruire una frase con -Tara è abbastanza semplice; basta associare alla forma piana passata