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Il regista di animazione forse più famoso del nostro tempo rivela, nei suoi film, molti rimandi alle arti figurative, del suo Giappone ma anche della tradizione pittorica occidentale. Un intreccio di elementi che appare voluto e desiderato, il superamento di una frattura culturale.
“Sono stato sempre molto influenzato dalla pittura”, ha dichiarato una volta il grande cineasta di animazione Hayao Miyazaki. Non è questa la sede per approfondire questa influenza, che si tratti solo di fonti di ispirazione (Hokusai) o di vere citazioni (Friedrich, Chagall, Munch) che la critica ha spesso enunciate e date per scontate.
Altri modelli saranno qui proposti ma urge porsi una domanda: a quale istanza profonda risponde questo originale incontro cinematografico-pittorico tra Occidente e Oriente?
Nel suo bel saggio Il mostruoso nel cinema di Miyazaki Hayao, lo studioso Toshio Miyake sostiene che alla base dei tanti mostri presenti nel suo cinema ci sia la complessa accettazione sia