La dottrina Shingon e il Sistema Insei
La dottrina Shingon, con i suoi innumerevoli simboli visivi, divenne una sorgente inesauribile di opere d’arte. Basti pensare a tutte le opere d’arte conservate nei templi Toji, Jingoji e Daigoji a Kyoto e in tutto il resto del Giappone. Esiste anche una tradizione, secondo la quale lo stesso Kuukai, dopo il suo ritorno dalla Cina, sarebbe l’autore di alcune opere d’arte ancora esistenti al giorno d’oggi.
Secondo la legislazione Ritsu-ryou i templi buddhisti venivano finanziati dallo stato; ma con il passare del tempo e l’indebolimento di tale legislazione, la situazione economica dei templi cambiò e il loro sostentamento non fu più così facile. Furono gli imperatori dimissionari e le grandi famiglie aristocratiche a fornire il sostentamento dei templi.
Diventò abbastanza frequente il caso di imperatori i quali, dopo aver lasciato il trono, si ritiravano in un tempio e si dedicavano alla preghiera e